LA CINA AD UNA SVOLTA EPOCALE
di Pietro Bucolia | pubblicato il 28 ottobre 2021
La qualità si fa strada nel paese del Dragone. Anche per Pechino i diritti di proprietà intellettuale sono una risorsa propulsiva dello sviluppo economico e sociale.
Moncalieri. La Cina annuncia la volontà di tutelare i diritti di proprietà intellettuale. Lo fa sottovoce (quasi al buio), tra le pieghe del suo 14° piano quinquennale. In perfetto burocratese. Pechino dice di voler far rispettare il copyright. Ecco la grande scommessa. Una svolta epocale soprattutto per il commercio online, divorato dalla contraffazione. Ora potrebbe piano piano addirittura ridimensionarsi uno di quei nodi più complicati da sciogliere all'origine delle tensioni e dei conflitti più forti tra Cina e resto del mondo.
Nel programma quinquennale Pechino vuole raggiungere miglioramenti decisivi nella propria capacità di gestione dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) entro il 2025. Per tale data i diritti di proprietà intellettuale dovrebbero diventare una risorsa propulsiva per la crescita economica e sociale di alta qualità del Paese. Così si va verso l'invenzione e la creazione di qualità brevettata.
Pechino conta di raggiungere questi traguardi importanti così:
- Aumento della protezione dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi).
- Ottimizzazione dell'efficienza della loro traduzione in risultati tangibili
- Sviluppo superiore dei servizi
- Miglioramento della cooperazione internazionale
- Promozione e formazione del personale in un contesto umano e culturale più favorevole
Il piano conta otto criteri per per raggiungere questi obiettivi. Brilla tra questi "il numero di brevetti di alto valore posseduti per ogni 10.000 persone." Diventerà importante la registrazione delle innovazioni attraverso i brevetti. E chi non registra le proprie innovazioni non servirà la causa della crescita. La qualità forse conquisterà il suo podio anche in Cina.
Pietro Bucolìa